Affreschi di Nicolaï Greschny
La regione dell'Occitania ha affreschi murali di Nicolaï Greschny, certamente il più grande artista di affreschi del XX secolo. Nato a Tallin, in Estonia, nel 1912, erede di una linea di affreschi e pittori di icone, viaggia per l'Europa nei momenti peggiori possibili, fuggendo dal nazismo dando il suo contributo alla resistenza in tutti i paesi attraversati. Nel novembre 1942 l'invasione tedesca lo costrinse a proseguire il suo viaggio ad Albi, dove proseguì gli studi teologici.
Nel 1948, stabilitosi stabilmente sulle rive del Tarn, nel comune di Marsal à la Maurinié, introduce la tecnica quasi scomparsa della pittura ad "affresco".
Le sue doti di disegnatore, la sua profonda conoscenza dei testi religiosi fanno della sua opera una meravigliosa "Storia Santa" per immagine che per i suoi colori e il suo stile derivante direttamente dalla grande tradizione bizantina, ha lasciato il segno in molti villaggi con la sua impronta artistica e spirituale.
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Nel 1952 realizza gli affreschi nella cappella di Treize Pierres a Villefranche de Rouergue nell'Aveyron. Questa cappella combina mondo leggendario, sito archeologico, stile gotico, stile classico e affreschi in stile bizantino.
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Nel 1953, nella "Cappella Sistina Rouerguate"; Nicolaï Greschny nella chiesa dei Santi Vittore e Melvieu nell'Aveyron ci regala il suo tesoro, 25 affreschi neo-bizantini che coprono l'intero edificio. È soprattutto un'esplosione di colori, un invito a condividere un'arte nata dall'uomo ispirata al sacro.
Lungo le volte, dall'ombra alla luce, sfilano i momenti salienti della "Storia Santa". Coprono le pareti per offrire ai visitatori il frutto di questa storia e condurli, alla sua conclusione, all'incontro dell'umano e del divino.
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Nicolaï Greschny a volte non esita a mettere in scena nei suoi affreschi biblici alcuni parrocchiani del suo entourage in abiti contemporanei.
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Devi solo spingere la porta d'ingresso in stile Luigi XV per accedere alla sorprendente chiesa di Notre Dame de l'Assomption ad Alban con la sua architettura decisamente moderna per scoprire i grandiosi affreschi di Nicolas Greschny.
Interamente adornata, dal pavimento alla sommità della volta, con pitture di icone che interpretano brani della Bibbia, figure che recitano la preghiera alla Vergine in 21 lingue e dialetti adornano la bella volta della chiesa.
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10 anni di lavoro, una vera opera d'arte. Ospita anche una croce romanica classificata, una Vergine in legno dorato del XV secolo, un bellissimo portale finemente intagliato.
All'interno un grande affresco raffigurante un immenso Cristo in maestà che domina l'altare ligneo dorato.
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La prima cosa che vediamo in una chiesa decorata da Nicolas Grèschny è Cristo in maestà, Cristo Pantocratore, Cristo in gloria e onnipotente.
Quest'ultimo è inscritto in una mandorla, forma di una luce sottile che ne sottolinea la gloria celeste.
Giovanni Battista che vive nel deserto, è vestito di pelle animale ed è l'ultimo profeta dell'Antico Testamento, mentre Maria per il suo ruolo di madre è all'origine del Nuovo Testamento, il Vangelo. Cristo che fa da collegamento tra i due.
Questa iconografia è particolarmente presente nell'arte bizantina. Nei paesi ortodossi, Deisis è un tema cristiano spesso rappresentato nell'arte. La Vergine e San Giovanni Battista sono rappresentati su entrambi i lati di Cristo e pregano per la salvezza dei cristiani.
Cristo Pantocratore con alla sua destra Maria l'arcangelo Michele l'apostolo Pietro e alla sua sinistra Giovanni Battista, l'arcangelo Gabriele e San Paolo adorna l'iconostasi.
La tradizione cristiana spesso identifica Gesù Cristo con l'alfa e l'omega (rappresentati sull'affresco) del nome della prima e dell'ultima lettera dell'alfabeto greco classico (ionico) (α e ω). Questo simboleggia l'eternità di Cristo, che:
- è all'inizio di tutto; si può pensare in particolare al primo capitolo del Vangelo secondo san Giovanni,
- ed è fino alla fine del mondo (vedi su questo argomento l'Apocalisse secondo lo stesso San Giovanni).
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La piccola chiesa di Notre Dame de Roussayrolles (edificio del XIII secolo) ospita dal 1952 affreschi di uno dei grandi maestri dell'icona, Nicolai Greschny. Qui troviamo tutto l'amore dell'artista della tradizione orientale per l'Arte Sacra.
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Nel 1956 il canonico Puyau, parroco della chiesa di Châtel-Guyon, affidò a Nicolaï Greschny la decorazione della chiesa di Sant'Anna.
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Realizzerà l'impresa artistica e tecnica di rivestire di affreschi tutte le volte della chiesa (900 mq), senza modello e senza progetto scritto, durante l'inverno (uno dei più freddi del secolo!)
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Nicolaï Greschny riteneva che questi affreschi fossero tra i più riusciti perché aveva saputo, senza alcun vincolo, esprimersi pienamente in essi.
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La sua opera è immensa: affreschi in più di 100 chiese e cappelle, numerose icone, pianete, ...
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L’église de Notre-Dame de la Gardelle a été construite au XIVe ou XVe siècle dans un style gothique méridional. Abritée dans un cimetière de Villeneuve-sur-Vère, son principal attrait se situe dans ses fresques murales réalisées par Nicolaï Greschny.
A l’intérieur, en 1947 le curé de la paroisse demande au fresquiste Nicolaï Greschny, d’entièrement décorer la chapelle.
Les différentes scènes peintes présentent des étapes de la vie de Marie (Annonciation, Visitation, au pied de la croix…). D’autres concernent le passage de cette vie à la Vie éternelle : mort de Joseph, Dormition de Marie, fresque du Jugement dernier, parabole du Riche et du pauvre Lazare… Toutes dessinées dans un style néo-byzantin
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c'est en 1955 que Nicolaï Grechny realise les peintures de l'Église Notre Dame de Beaulieu à Briatexte et plus exactement dans le baptistère, sous le ministère de l’abbé Saysset, grand ami de Nicolaï.
En général, le baptistère se trouve dans une chapelle au fond de l’église, pour rappeler que l’on entre dans l’Église de Jésus-Christ en passant par le baptême. La cuve baptismale se trouve dans une sorte de piscine creusée pour rappeler que dans l’Église primitive le baptisé était immergé dans l’eau avec le Christ.
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D’un style néo-roman et néo-gothique, l’église Notre-Dame de l"Assomption à Salvagnac détient beaucoup d’œuvres contemporaines, outre, au fond de l’église, des trésors d’art sacré, véritable « musée » de différents joyaux récupérés dans les églises environnantes.
Les deux chapelles collatérales furent peintes par Nicolaï Greschny en 1950 :
celle de droite est dédiée à la Vierge Marie et celle de gauche, à saint Joseph. Dans la chapelle de gauche nous pouvons voir la représentation du village de Salvagnac et des habitants qu’aurait croisés Nicolaï Greschny.
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Construite en 1866 dans un style néo-gothique. L’église Notre-Dame de Fonlabour est situé sur la commune d’Albi, mais sert de lieu de culte à la commune du Séquestre qui en est dépourvue. Elle recèle de belles fresques (1970) du fresquiste Nicolaï Greschny. Il y est fait mémoire de sainte Carissime, ermite d’origine albigeoise (VIe ou VIIe siècle), qui vivait recluse près des berges du Tarn, sur la rive gauche.